III esposizione di Arte Astratta 2024 – CUBA

Il nostro Daniele Falco, professore associato al Centro Sperimentale di Arte Visuale di Cuba, partecipa alla terza Esposizione di Arte Astratta in qualità di artista invitato fuori concorso e giudice internazionale insieme alle professoresse dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze Prof. Anna Luppi e Prof. Paola Bitelli.

 

 

 

 

A seguito troverete la versione estesa dell’articolo di presentazione della Mostra:

 

Arte Astratta e Astrattismo

Storicamente si definisce Astrattismo un movimento nato nei primi anni del ‘900 in Germania (Kandinskij), che si prefiggeva di annullare ogni riferimento alla realtà, anche se l’astrazione è sempre stata presente nella vita dell’uomo, fin dai primi disegni nelle caverne. E mi viene da riflettere di quanto è assurda questa definizione, perché niente può essere astratto, in quanto sempre riferibile a qualcosa già presente in noi, …la nostra storia…i nostri incontri…sogni…suoni…profumi… essendo in quanto individui la somma di tutto ciò e non solo.

E contemporaneamente tutto è astratto perché sempre è una nostra elaborazione (Per me, per esempio, astratto è anche la pittura di un paesaggio sul posto, in quanto alla fine quello che vediamo non è mai esistito ma solo “l’astrazione” di attimi e pensieri nella durata del dipingere).

Molto difficile spiegare l’ Arte Astratta e l’Astrattismo perché nasce da varie radici : astrazione della naturalezza, simbolismo nei caratteri religiosi, mistici, propiziatori o esorcistici, visioni distorte della realtà, propaganda, ideologie e altre fonti, per ultimo ma non ultimo l’influenza della psicoanalisi, che sicuramente assume un ruolo nel’ Arte del primo ‘900, espressionismo ,dadaismo, surrealismo e astrattismo i moduli più importanti ma non gli unici. Fino ad arrivare agli anni ’60, che rompono decisamente con tutte le avanguardie e pertanto anche con l’Astrattismo, anche se non riescono ad annientare “eserciti di artisti“ che in assenza di ogni qualsivoglia base tecnica e ancor più di analisi o ricerca personale, il più delle volte scambiando scarabocchi o macchie di colore per opere di Arte Astratta si definiscono artisti, e riempiono le gallerie e i media, grazie al compiacimento del mercato, sempre  alla ricerca di “nuovi” prodotti e grazie anche  al controllo sul dibattito culturale. E qui mi viene da pensare che se Arte è nella capacità di rappresentare il presente nei suoi molteplici aspetti, dobbiamo prendere atto che questa è Arte perché ben rappresenta il vuoto in cui viviamo o meglio sarebbe dire il nulla! Interessante è anche la presenza oggi, dell’Astrattismo che si evidenzia in alcune parti del mondo, che per vari motivi non avendo partecipato al dibattito degli anni ‘60/’70, forse cercano oggi nell’Astratto la forza necessaria alla comprensione, o forse solo fuggire, dalla realtà e dal vuoto che sembra dominare in questo momento il pensiero.

Siamo all’inizio di una fase di mutazione  che non riusciamo a capire ne a vederne la conclusione, non credo all’Arte come forza salvatrice del mondo, sarebbe un inganno, perché l’Arte in tutte le sue eccezioni serve, se serve, ad altri scopi, e l’uso esaltante che se ne fa oggi, serve a nascondere, confondere, stemperare, per imporci e addolcire una realtà come, inevitabile accettazione.

Mi viene anche di condividere il pensiero di alcuni filosofi francesi, Focouault, Virilio e Debord per esempio, che partendo da un analisi della struttura del territorio degli spazi urbani, nella sua geometrizzazione come segno e strumento di controllo totale, evidenziano che la nostra società è caratterizzata da processi di negazione dell’individuo, e arrivano ad affermare che la società attuale è astratta in quanto l’astrazione è divenuta l’unica forma di realismo.

Come si vede l’argomento è difficile e complesso come lo è tutto ciò che riguarda l’Arte, (per fortuna dico io!) perché essendo riferibile al pensiero individuale non può essere codificato in alcuna maniera, nonostante gli sforzi dei critici e degli storici, da sempre cortigiani dei poteri. È il rapporto che ognuno ha con se stesso l’unico codice per avvicinarsi all’Arte, sia nel esprimersi con le proprie capacità e soprattutto dubbi, sia nel rispetto del pensiero di ogni Artista che di volta in volta avviciniamo consapevoli che l’Arte è sempre prodotta dal rapporto dell’Artista con se stesso.

 

Daniele Falco

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